
Prestelia
PresteliaSch.Bip. ex Benth. & Hook.f., 1873 è un genere di pianteangiospermedicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]
. . . Prestelia . . .
Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dai botanici Carl Heinrich Schultz (1805-1867), George Bentham (1800-1884) e Joseph Dalton Hooker (1817-1911) nella pubblicazione ” Genera Plantarum ad exemplaria imprimis in herbariis Kewensibus” ( Gen. Pl. [Bentham & Hooker f.] 2(1): 236) del 1873.[3]
Le specie di questa voce sono delle piante con cicli biologici perenni con habitus di tipo erbaceo acaulescente con ampie radici e fusti privi di ramificazioni. L’indumento è lanoso-tomentoso per peli del tipo stellato a 3 – 5 braccia o tricomi non ramificati a forma di “Y” rovesciata. Gli organi interni di queste piante contengono lattonisesquiterpenici.[4][5][6][7][8][9]
Le foglie sono disposte in rosette basali sessili con guaine semi-amplessicauli (la guaina è appressata e avvolge strettamente il fusto). La forma della pagina fogliare è lineare; i margini generalmente sono interi, piatti o revoluti; la consistenza è coriacea con superfici scolorite; le superfici sono pubescenti. Le venature sono pennate o disposte in modo sublongitudinale.
Le infiorescenze, ascellari e peduncolate, sono formate da uno o più capolini sessili (sono presenti configurazioni sincefale – capolini in secondo ordine). Le infiorescenze possono essere avvolte in brattee subinvolucrali tomentose (involucro secondario composto da circa 5 brattee subuguali). I capolini sono composti da un involucro da campanulato a cilindrico formato da circa 12 brattee debolmente embricate su 3 – 4 serie che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s’inseriscono i fiori tubulosi. Le brattee sono persistenti e tomentose. Il ricettacolo è piatto e alveolato.
I fiori, da 2 a 10 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).
- */x K, [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [10]
- Corolla: le corolle sono formate da un lungo tubo terminante in 5 lobi; il colore è viola; la superficie può essere sia pubescente che glabra.
- Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[11] Le antere, sagittate e sprovviste di ghiandole, sono subcaudate; le appendici apicali in genere sono glabre e indurite. Il polline è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro), echinato (con punte) e non “lophato”.[12]
- Gineceo: lo stilo è filiforme e privo di nodi. Gli stigmi dello stilo sono due divergenti con la superficie stigmatica posizionata internamente (vicino alla base). La pubescenza è del tipo a spazzola con peli appuntiti.[13] L’ovario è inferouniloculare formato da 2 carpelli.
I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, a forma da cilindrica a spiraleggiante, hanno 8 coste con la superficie sericea e con ghiandole. All’interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi di tipo subquadrato; raramente è presente il tessuto tipo fitomelanina. Il carpopodium (carpoforo) è poco appariscente. Il pappo, 2-3-seriato e persistente, è formato da setole (non sono presenti le squamelle); la serie esterna è più corta di quella interna che è diritta.
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