
Regno Mewar
Il Regno di Mewar (detto anche Stato o Regno di Udaipur, da non confondere con l’omonimo stato vassallo) fu uno stato principesco del subcontinente indiano, avente inizialmente per capitale la città di Chittorgarh, poi spostata a Udaipur.
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La dinastia dei Guhila (o Gahlot come saranno noti in seguito) viene segnalata da antichi documenti già alla guida di un regno definito Mewar dalla prima metà del VII secolo. L’origine del nome della famiglia sarebbe alla base di una leggenda che raffronterebbe il termine Guha al moderno caverna, facendo riferimento al fatto che la vedova di un antico re diede alla luce il suo primogenito in una grotta.
La famiglia dei Ghalot era originaria del territorio di Idur dove già nel VI secolo aveva stabilito una propria signoria locale, per poi spostarsi dal VII secolo a Nagda.
Le prime testimonianze che ci pervengono relativamente al regno Mewar fanno riferimento a Bappa (o Vappa) Rawal (regnante dal 734 al 753 circa), un seguace del culto di Shiva, che vinse i Mori nel 728 a Chittor assieme ad altri principi indù, proteggendo così la terra indiana dall’invasione degli arabi. Tenuto saldamente il dominio dei suoi territori, la capitale del regno venne appunto posta a Chittor ove rimase sino al 953, quando il maharana Allat Singh venne costretto da Siyaka II della dinastia Paramara ad abbandonare Chittor per trasferirsi ad Ahar ove venne istituita la nuova capitale del regno.
La permanenza della sede del regno Mewar ad Ahar perdurò sino alla fine del XII secolo quando una nuova invasione dei mori costrinse Kshem Singh a spostare nuovamente la capitale del suo regno questa volta a Dungarpur ove rimase sino al 1213 quando Padma Singh decise di trasferire la capitale questa volta a Nagda (antichissimo possedimento della famiglia). Durante il suo regno Padma riconquistò la città di Chittor dopo la caduta di Malwa nelle mani del sultano Iltutmish, e per questo la capitale venne nuovamente spostata a Chittor.
Nel 1303 la capitale Chittor venne conquistata dalla dinastia dei Sanchore che, grazie all’intraprendenza di Alauddin Khilji, sultano di Delhi, la mantennero per 23 anni sino al 1326. La dinastia dei Gahlot si era estinta, ma i suoi parenti più prossimi, i rajput di Sisodia, non rinunciarono a perdere per sempre le loro terre e guidarono una rivolta contro il sultano di Delhi che nel 1326 fu costretto a restituire i territori conquistati alla branca della famiglia che divenne quindi regnante. La nuova famiglia, come si è detto, era imparentata coi Gahlot ed aveva concorso invano nel 1303 alla difesa della capitale ed ora si trovava in posizione dominante rispetto a tutti gli altri signori locali: il primo maharana di questa nuova dinastia fu Hammir Singh I che per meglio far valere i propri diritti, oltre alla parentela con l’ex famiglia regnante, aveva sposato la figlia di Maldeo di Jalore, che era stato governatore di Chittor per conto dei sultani di Delhi. Egli quindi non fece altro che detronizzare suo suocero e reclamare le terre dei suoi antenati.
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